Programma elettorale realistico e con meno
balle.
Se al primo punto del programma elettorale non sono descritti i provvedimenti
e le procedure da seguire per rimettere a posto l’economia, quel
che segue sono tutte balle e qualche contentino per attirare qualche
votarello degli elettori ingenui e in buona fede, ma che procurerà
altri gravi danni. Credo che non siamo più in grado di reggerne
degli altri.
Programma elettorale poco credibile e da sbeffeggiare.
Le cose che di solito si elencano nei programmi elettorali, spesso scopiazzate
e rimaneggiate, in larga misura sono tutte bellissime, ottime, ma se
non viene spiegato come fare per realizzarle, non sono credibili e rimangono
pura demagogia. Chi non spiega in che modo e con quali provvedimenti
intende affrontare le varie questioni, è perché non sa
farlo e dimostra in partenza che non sarà in grado di mantenere
gran parte delle solite, facili promesse.
Imbonitori e ciarlatani? Non bisogna votarli.
In prossimità di nuove elezioni, e finalmente tutti a casa, si
è scatenata la politica di sempre, quella della macchina del
fango e del demerito altrui, senza che emergano minimamente i meriti
propri. E no, così non può andare affatto. Chi non spiega
in che modo affrontare i problemi più rilevanti, quelli di fondo
tipo la situazione economica, e con quali provvedimenti verranno risolti,
non merita di essere votato. Io non li voto: non voglio più votare
per gli incapaci e i venditori di fumo.
Non possiamo continuare a votare per chi non
spiega in che modo intende risolvere i problemi.
Bisogna dare il voto a chi scrive nel proprio programma elettorale quali
problemi si impegna ad affrontare e in che modo, con quali provvedimenti
intende risolverli alla radice in modo che non ritornino. Le solite
promesse dei tanti faciloni, la politica del demerito altrui e la demagogia
di sempre, riescono a convincere ancora solo gli ingenui e le persone
in buonafede.
Un programma elettorale che non punta sul miglioramento
dell’economia, è del tutto inutile, dannoso e irrealizzabile.
Al primo posto di un programma valido e credibile, non può che
esserci la necessita impellente di rimettere a posto l’economia
e di migliorare i conti dello Stato, da cui dipende tutto il resto,
dalla disoccupazione e dalla povertà dilaganti al benessere e
al miglioramento della vita dei cittadini, dall’efficienza degli
apparati e dei servizi alle disfunzioni e al caos generale. E per migliorare
l’economia e risanare i conti dello Stato, occorre abbassare il
debito pubblico e le tassazione gradatamente, anno dopo anno, ma non
con umilianti contentini tipo bonus, regalie, sgravi fiscali e altri
simili palliativi inutili e dannosi, che non risolvono nulla, non rilanciano
i consumi e finiscono per peggiorare la situazione, creano disparità
e favoritismi, fanno lievitare il parassitismo, particolarmente danno
addirittura micidiale per l’economia. Per rilanciare i consumi,
che sono alla base di una buona economia, occorre ben altro, occorre
recuperare il potere di acquisto degli stipendi, dei salari e delle
pensioni, in primo luogo. Non potrà mia riprendersi una economia
che punta sull’IRPEF altissima, su scaglioni esagerati di tassazione
che ostacolano coloro che hanno la capacita finanziaria di investire
e di rilanciare le attività produttive, e sull’IVA elevata
all’aliquota folle del 22%. Per ridurre debito pubblico e pressione
fiscale non c’è altra strada che quella di eliminare le
Caste, i vitalizi, le pensioni e gli stipendi e doppi stipendi d’oro
a carico dei bilanci pubblici, i privilegi di ogni tipo, gli sprechi,
le disparità di trattamento e il parassitismo improduttivo, e
non ultimo, il costo folle di un apparato politico-burocratico centrale
e periferico mastodontico, facile all’indebitamento e a scialacquatore
il pubblico denaro senza alcun ritegno, che si è ingrandito a
dismisura ed è diventato un mostro che assorbe tutte le entrate
finanziarie, obbliga a inventarne delle altre con tasse e ticket di
ogni genere il cui maggior difetto è quello di rendere lo Stato
sempre più ladro e di ridurre il potere di acquisto dei cittadini
che non permette all’economica di riprendersi e di migliorare
e di creare sviluppo e benessere per il popolo.
Programmi elettorali farlocchi.
Un programma elettorale che non mette al primo punto la procedura da
seguire per rilanciare l’economia e per rimuovere le mille nefandezze
che la rende il disastro che è, è un programma da scartare
senza esitazione, poiché gran parte delle promesse elencate e
scopiazzate non possono essere realizzate. Non si realizza nulla di
significativo, a cominciare dal lavoro, se permane il debito pubblico
elevato, se la pressione fiscale continua ad essere pazzesca e l’IVA
al 22%, se lo Stato e tutti gli Enti Pubblici continuano a non avere
i conti a posto e sono prossimi al dissesto finanziario, se continueremo
ad avere pubbliche amministrazioni che invece di rimuovere privilegi
e sprechi, continuano a inventare rincari dei ticket, nuove tasse e
gabelle di ogni genere.
Non è più il caso di farsi abbindolare da programmi elettorali
che fanno dei demeriti altrui i meriti propri e che elencano una sfilza
di cose che non si sa come realizzare, scritte apposta per incantare
le persone ingenue e in buona fede.
Questa è una delle ragioni per cui sempre più cittadini
non vanno più a votare.